Le patologie degli infissi e come prevenirle o attenuarle

13 Ottobre 2025 alle 10:48
le patologie degli infissi

Ciao, sono Edoardo di Okna Milano e oggi parliamo delle patologie degli infissi: come possiamo prevenirle o attenuarle?

Se stai ristrutturando casa a Milano e provincia e vuoi infissi che durino davvero, sei nel posto giusto. Anche i serramenti migliori, col tempo, possono mostrare qualche “patologia”: infiltrazioni, condensa sui vetri, spifferi, telai che si deformano, guarnizioni che cedono, vetri che si opacizzano. Nulla di cui spaventarsi: nella maggior parte dei casi si previene o si attenua con le giuste accortezze.

In questo articolo ti accompagno io: analizzeremo insieme le principali criticità degli infissi in PVC, legno e alluminio (e combinati) e ti darò consigli pratici per evitarle o risolverle. Parleremo in modo chiaro ma preciso, con riferimenti alle normative UNI, alla marcatura CE e ai Criteri Ambientali Minimi (CAM), così hai tutte le informazioni per scegliere in sicurezza. Pronto a dire addio alle brutte sorprese? Andiamo!

Infiltrazioni d’acqua dagli infissi

Le patologie degli infissi

Le infiltrazioni d’acqua sono tra i problemi più frequenti e fastidiosi. Quando l’acqua filtra tra muro e telaio, provoca macchie di umidità, muffa e danni strutturali. Le cause principali? Una posa in opera errata, l’assenza di impermeabilizzazione nella zona della soglia o guarnizioni deteriorate.

Se il controtelaio non è sigillato bene, l’acqua tende a raccogliersi alla base e a penetrare. Anche telai deformati o ferramenta allentata possono compromettere la chiusura ermetica. Nei vecchi modelli con vetro singolo, invece, l’acqua può filtrare tra vetro e profilo.

Per evitare questi problemi è essenziale una posa certificata secondo UNI 11673, che prevede guarnizioni corrette, giunti sigillati e soglie inclinate verso l’esterno. I nostri tecnici seguono sempre queste procedure, come spiego nella guida dedicata alla manutenzione degli infissi.

Gli infissi in PVC o alluminio a taglio termico risultano i più resistenti alle infiltrazioni. In particolare, i sistemi Aluplast e Salamander Okna garantiscono tenuta all’acqua in classe 9A secondo la norma UNI EN 12208, la più alta per il clima milanese.

Quando le infiltrazioni persistono nonostante manutenzioni e sigillature, può essere il momento di valutare una sostituzione: nell’articolo quando cambiare gli infissi spiego come capire se un serramento è ormai da sostituire.

Coondensa sui vetri e muffa intorno agli infissi

condensa sul vetro di una finestra

Un’altra patologia frequente, soprattutto nelle stagioni fredde, è la condensa sui vetri e la comparsa di muffa attorno ai serramenti. È davvero sconfortante vedere le finestre appannarsi e le pareti annerirsi negli angoli, ma capirne le cause aiuta a prevenirla. La condensa si forma quando l’aria calda e umida dell’interno entra in contatto con una superficie più fredda (ad esempio il vetro o il muro attorno alla finestra). Superata una certa differenza di temperatura, il vapor acqueo si trasforma in goccioline. Quei puntini di acqua che bagnano il telaio e il muro creano terreno fertile per la muffa, che oltre ad essere antiestetica è anche nociva per la salute e va assolutamente evitata.

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Perché la condensa e la muffa si concentrano proprio intorno agli infissi? Ecco le tre cause principali individuate dagli esperti:

1) Ponti termici nel vano finestra – ad esempio un controtelaio metallico non coibentato o un davanzale passante in marmo che collegano interno ed esterno. Questi elementi molto conduttivi raffreddano la zona intorno al serramento.

2) Spifferi d’aria fredda – se ci sono fughe d’aria nei giunti o dal cassonetto della tapparella, quell’aria fredda raffredda localmente il muro. Un cassonetto non coibentato, ad esempio, causa spesso muffa tra parete e soffitto.

3) Infiltrazioni d’acqua persistenti – perdite nel muro intorno al serramento mantengono l’area umida, e l’umidità + il freddo sono l’anticamera della muffa.

Come si può evitare la condensa? Anche qui la prevenzione parte dalla posa in opera corretta e da una progettazione attenta ai dettagli. In fase di ristrutturazione o sostituzione infissi, è fondamentale eliminare i ponti termici: ad esempio inserendo materiali isolanti tra muro e serramento (come un controtelaio isolato o schiume specifiche) e interrompendo la continuità di elementi in marmo o metallo.

Nelle nuove costruzioni si può progettare un vano finestra già isolato e impermeabilizzato, e affidare l’installazione a posatori esperti certificati secondo la norma UNI 11673. Questa norma (entrata in vigore nel 2017) definisce i requisiti per una posa qualificata, garantendo massima tenuta e isolamento. In pratica, una finestra ben posata non avrà giunti “troppo freddi” attaccabili dalla condensa.

Tuttavia, anche con infissi performanti, molto dipende da come gestiamo l’umidità in casa. Le abitudini quotidiane possono fare la differenza tra vetri asciutti o grondanti! Alcuni consigli pratici: evita di stendere il bucato in casa (asciugarlo sui termosifoni è ancora peggio) perché rilascia tantissima umidità; usa sempre la cappa aspirante in cucina quando cucini, per eliminare i vapori; in bagno, dopo la doccia, chiudi la porta e apri la finestra quel tanto che basta a far uscire l’umidità; ogni mattina arieggia le stanze per 5-10 minuti aprendo le finestre.

Queste piccole azioni mantengono l’umidità relativa indoor sotto controllo (idealmente intorno al 40-60% a ~20°C), riducendo drasticamente la condensa. Se nonostante tutto noti spesso condensa sui vetri nuovi, potrebbe voler dire che la casa è talmente ben isolata da necessitare di un sistema di ventilazione (anche solo delle micro-ventilazioni sugli infissi o un ricambio d’aria programmato).

E quando compare la muffa sul muro? Prima di tutto, va rimossa e trattata (con prodotti antimuffa) ma senza trascurare di risolvere la causa alla radice, altrimenti tornerà. Una volta eliminati ponti termici e infiltrazioni, e migliorata la ventilazione, la muffa non troverà più terreno fertile. Se la muffa si è presentata dopo aver installato infissi nuovi in una casa vecchia, sappi che è un fenomeno abbastanza comune: i vecchi serramenti “passavano aria” e asciugavano involontariamente gli ambienti; i nuovi, più ermetici, richiedono invece un ricambio d’aria manuale maggiore. Non scoraggiarti, significa che gli infissi isolano bene – devi solo arieggiare un po’ di più!

Infine, una nota sui doppi vetri appannati all’interno della vetrocamera: se vedi condensa tra le due lastre di vetro del tuo infisso doppio vetro, purtroppo significa che il sigillo ermetico ha ceduto e l’aria umida è entrata. In questo caso il vetro appare sempre appannato o con aloni interni e non si può pulire dall’esterno. Purtroppo non esiste riparazione per una vetrocamera sigillata che ha perso tenuta: l’unica soluzione è sostituire il vetro danneggiato.

Quando si procede alla sostituzione, conviene scegliere un vetro moderno basso emissivo con canalina termica (detta “warm edge”, non in alluminio) così da migliorare anche le prestazioni ed evitare che il problema si ripeta. Un vetro di ultima generazione, installato correttamente, difficilmente subirà nuovamente infiltrazioni di umidità nell’intercapedine. In generale, vetri opacizzati o aloni tra le lastre sono un segnale che è ora di cambiare il vetrocamera per ripristinare la trasparenza e l’isolamento termico originale.

Deformazioni del telaio e infissi danneggiati

spifferi infissi

Parliamo ora delle deformazioni dei serramenti, un problema che può compromettere seriamente l’uso e le prestazioni di una finestra. Ti è mai capitato che una finestra non chiuda bene perché il telaio sembra imbarcato o l’anta sfrega? Oppure di vedere un infisso leggermente incurvato al centro? Sono segnali di un possibile cedimento o deformazione strutturale.

Le deformazioni possono avere diverse cause. Il materiale del serramento incide molto: per esempio, gli infissi in PVC di scarsa qualità o di grandi dimensioni possono col tempo incurvarsi. Il PVC è un materiale plastico che dilata con il calore; se il profilo non è rinforzato adeguatamente (ad esempio con anima in acciaio) e viene esposto a temperature elevate, può subire dilatazioni e imbarcamenti.

Questo rischio aumenta con colori scuri (che assorbono più calore) e su finestre molto grandi: non a caso, è consigliato evitare profili PVC di dimensioni oltre ~2,3 metri senza adeguate giunzioni o rinforzi. Anche un PVC economico con mescole di bassa qualità, privo di stabilizzatori anti-UV, tenderà più facilmente a degradare e deformarsi col tempo.

Gli infissi in legno possono deformarsi soprattutto se non vengono manutenuti: l’umidità è il nemico numero uno. Un legno non protetto dalla vernice può gonfiarsi con l’assorbimento di acqua, causando difficoltà di apertura/chiusura e deformazioni (oltre al rischio di marcescenza nelle parti esposte all’esterno). Fortunatamente i moderni infissi in legno lamellare sono più stabili e resistenti, ma serve comunque rinnovare la verniciatura ogni pochi anni per mantenerli in forma.

L’alluminio, invece, ha un comportamento diverso: difficilmente si deforma in modo permanente (grazie alla rigidità del metallo), però dilata molto con le variazioni di temperatura. In progettazione questo è tenuto in conto prevedendo giunti di dilatazione; problemi possono sorgere solo se l’installazione è stata errata (ad esempio fissaggi troppo rigidi che impediscono al metallo di muoversi liberamente con il caldo/freddo). Infine, esistono infissi ibridi (legno-alluminio, PVC-alluminio) che combinano materiali per migliorarne le performance e ridurre i difetti: ad esempio il legno-alluminio ha il legno al suo interno (isolante, estetico) protetto all’esterno da guscio in alluminio che impedisce infiltrazioni e deformazioni da agenti atmosferici.

Per accorgersi di una deformazione incipiente, fai caso a segnali come spifferi nuovi (aria che entra nonostante gli infissi chiusi), difficoltà a chiudere le ante, scostamenti visibili o luce che filtra tra anta e telaio. Una finestra deformata perde rapidamente anche l’isolamento: dove passa aria, passano anche rumore e freddo. Purtroppo, quando il danno è fatto non esistono soluzioni miracolose: un profilo inarcato non torna dritto. Si possono tentare registrazioni delle cerniere o, nel caso di legno, piccoli interventi di piallatura e stuccatura, ma sono palliativi. La vera soluzione è preventiva, ovvero evitare a monte che succeda. Come?

  • Scegli infissi di qualità adatti alle tue esigenze: per aperture molto grandi o esposizioni a sud con tanto sole, il PVC deve essere di ottima fattura (rinforzato) oppure valuta alternative come l’alluminio o il legno-alluminio che reggono meglio su grandi dimensioni. In Okna Milano proponiamo anche sistemi misti e in PVC top di gamma (es. Salamander Okna) pensati per resistere a sollecitazioni termiche elevate senza deformarsi.
  • Evita i colori troppo scuri per gli infissi in PVC se saranno esposti a sole cocente: il bianco e le tinte chiare riflettono di più la luce e scaldano meno. Se desideri colori scuri, assicurati che il profilo sia di nuova generazione, trattato per resistere ai raggi UV (alcuni hanno pellicole speciali riflettenti).
  • Installazione a regola d’arte: un montaggio errato può provocare tensioni nei telai (ad esempio distanziatori messi male o viti tirate troppo) e col tempo deformazioni. Per questo noi insistiamo sempre sulla posa qualificata: un buon serramentista regola correttamente i giochi e lascia lo spazio giusto per le dilatazioni.
  • Manutenzione: anche se PVC e alluminio sono definiti “senza manutenzione” rispetto al legno, un minimo di cura serve. Pulire gli infissi (sporco e polvere possono nascondere piccoli problemi), controllare annualmente viti e giunzioni, e per il legno, riverniciare quando il film protettivo si consuma. Un infisso ben tenuto è un infisso più stabile.

Se nonostante tutte le precauzioni un infisso si danneggia in modo irreparabile, è il caso di valutare la sostituzione. Infissi danneggiati con forti deformazioni o che presentano più problemi (spifferi, vetri rovinati, ecc.) spesso conviene cambiarli, ottenendo anche un miglioramento dell’isolamento termico-acustico. Puoi dare un’occhiata al nostro prezzario online per farti un’idea dei costi di nuovi serramenti su misura e delle soluzioni disponibili, oppure chiederci un consiglio personalizzato.

Guarnizioni deteriorate e spifferi

Guarnizione in gomma per finestra

Le guarnizioni sono quei profili (di solito in gomma o materiale elastico) che corrono lungo il perimetro di ante e telai. Servono a garantire la tenuta ermetica, evitando spifferi d’aria e infiltrazioni d’acqua tra le parti mobili della finestra. Col tempo, però, le guarnizioni possono indurirsi, schiacciarsi o creparsi, perdendo la loro efficacia.

È un fenomeno normale: pensiamo che ad ogni apertura e chiusura dell’infisso le guarnizioni si comprimono e poi tornano in forma, un ciclo continuo che dopo anni causa affaticamento del materiale. Inoltre gli sbalzi di temperatura e gli agenti atmosferici (raggi UV, gelo) tendono a far perdere elasticità alla gomma.

Il risultato? La guarnizione non aderisce più perfettamente e lascia passare aria – e dove passa aria spesso passa anche un filo d’acqua. Ecco spiegato perché col passare del tempo potresti avvertire spifferi con infissi chiusi, soprattutto se i serramenti sono datati. Proprio la deteriorazione delle guarnizioni è una delle cause più comuni di piccoli spifferi nei vecchi infissi. Purtroppo molti trascurano questo elemento, concentrandosi su vetri e telai, ma una guarnizione trascurata può compromettere il comfort di casa.

La buona notizia è che prendersi cura delle guarnizioni è relativamente semplice e previene tanti problemi. Ecco come mantenere le guarnizioni efficienti più a lungo:

Pulizia periodica

Almeno due volte l’anno (tipicamente in primavera e in autunno) pulisci le guarnizioni passando un panno morbido umido per rimuovere polvere, smog e sporco accumulato. Usa solo acqua e sapone neutro, evitando prodotti aggressivi che potrebbero seccare la gomma. La polvere è nemica delle guarnizioni (oltre che della ferramenta): accumulandosi, può accelerare usura e microfessurazioni.

Lubrificazione

Dopo averle pulite e fatte asciugare, applica un prodotto lubrificante specifico per guarnizioni (di solito spray al silicone o vaselina tecnica). Passalo su tutto il perimetro di ogni anta. Questo trattamento mantiene la gomma elastica e morbida, prevenendo screpolature e migliorando la tenuta. Anche le guarnizioni di porte e finestre nuove beneficiano di questa coccola annuale!

Ispezione ed eventuale sostituzione

Controlla lo stato delle guarnizioni – se noti punti fessurati, schiacciati irreversibilmente o addirittura guarnizioni che si staccano dalla sede, valuta la sostituzione. Le guarnizioni nuove costano poco e possono ridare vita a un infisso vecchio, eliminando spifferi senza dover cambiare tutta la finestra. È consigliabile far controllare le guarnizioni almeno una volta l’anno, magari durante la manutenzione generale degli infissi.

Ricorda che tutti i tipi di infisso – PVC, legno, alluminio – hanno guarnizioni (di materiali differenti, ma la funzione è la stessa). Dunque, anche se hai finestre in alluminio a taglio termico super moderne o in PVC di ultima generazione, non dimenticare questo piccolo ma fondamentale componente. Una manutenzione infissi completa include sempre la cura delle guarnizioni, oltre che della ferramenta (cardini, cerniere, maniglie da oliare) e delle superfici dei telai.

Se i tuoi infissi hanno molti anni e nonostante la manutenzione presentano ancora spifferi, potrebbe essere perché le tecnologie di tenuta dell’epoca erano meno performanti delle attuali. In tal caso, dopo aver cambiato le guarnizioni, puoi valutare l’installazione di nuovi infissi in PVC o in alluminio a taglio termico con sistemi di doppia o tripla guarnizione. Questi prodotti moderni – come quelli che proponiamo a catalogo Okna Milano – offrono un isolamento nettamente superiore e guarnizioni di lunga durata. In ogni caso, non trascurare mai le guarnizioni: sono loro che garantiscono il comfort in casa tenendo fuori freddo, rumore e acqua.

Normativa infissi: UNI, marcatura CE e Criteri Ambientali Minimi

Criteri Ambientali Minimi

Quando si parla di qualità e prestazioni dei serramenti, non si possono ignorare le normative tecniche che li riguardano. Norme UNI, certificazioni CE, requisiti CAM… sembrano sigle complicate, ma in realtà garantiscono che i nostri infissi siano sicuri, performanti e a norma di legge. Vediamo gli aspetti principali, con l’obiettivo di tranquillizzarti: scegliendo prodotti certificati e installatori qualificati, ti assicurerai serramenti senza brutte sorprese.

Marcatura CE

In Europa gli infissi (finestre, porte esterne...) devono essere marcati CE, ossia conformi al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR). La marcatura CE per i serramenti si basa sulla norma armonizzata UNI EN 14351-1, che definisce le prestazioni obbligatorie da dichiarare per finestre e porte. In parole semplici, ogni finestra certificata CE è stata sottoposta a test specifici: tenuta all’acqua, permeabilità all’aria, resistenza al vento, isolamento termico, acustico, ecc. Ad ogni caratteristica corrisponde una norma di prova e una classificazione. Ad esempio, la tenuta all’acqua viene provata secondo UNI EN 1027 (spruzzando acqua sul serramento in pressione crescente) e classificata secondo UNI EN 12208 nelle classi da 1A a 9A.

La permeabilità all’aria (quanto spiffera il serramento sotto pressione) è classificata dalla UNI EN 12207 in classi da 1 a 4, mentre la resistenza al vento (robustezza sotto raffiche) secondo UNI EN 12210 in classi da 1 a 5, con ulteriore qualifica da A a C in base alla deformazione ammessa. Questi dati sono riportati nella Dichiarazione di Prestazione (DoP) e garantiscono che l’infisso abbia superato prove di laboratorio severe. Per te cliente finale, vedere la marcatura CE e le prestazioni dichiarate è un indice di affidabilità: sai che quella finestra è stata testata e risponde a precisi standard di tenuta e isolamento. Diffida invece di infissi “anonimi” senza certificazioni: potrebbero non offrire le prestazioni promesse.

Norme UNI e qualità

Oltre alle norme “armonizzate” legate al CE, esistono molte norme UNI (Ente Italiano di Normazione) che coprono vari aspetti dei serramenti, spesso recependo standard europei EN. Ad esempio la UNI EN 1627 e seguenti classificano la resistenza antieffrazione (utili se vuoi infissi blindati); la UNI 7697 prescrive l’uso di vetri di sicurezza (temperati/stratificati) in determinate applicazioni, per evitare ferimenti. Senza entrare in dettagli e sigle, il messaggio chiave è: infissi conformi alle norme UNI offrono maggiori garanzie. Hanno superato test di isolamento termico/acustico, sicurezza, ecc., e sono realizzati “a regola d’arte”. Questo si traduce in benefici concreti per te: più comfort abitativo, niente spifferi, risparmio energetico e anche un valore aggiunto per la casa.

Quando acquisti nuovi serramenti, chiedi sempre le schede tecniche e verifica che siano conformi alle norme di settore: ad esempio classe di permeabilità all’aria, trasmittanza termica U≤limite di legge, isolamento acustico certificato in dB, ecc. Un produttore serio fornirà tutti questi dati con trasparenza.

Posa in opera qualificata

Un infisso ottimo può perdere performance se installato male. Ecco perché si è sentita l’esigenza di norme sulla posa: la UNI 10818 ad esempio definisce i ruoli e responsabilità di produttori, rivenditori e posatori nel processo di posa in opera, mentre la serie UNI 11673 (parti 1-4) introduce linee guida pratiche per progettare e realizzare il giunto di installazione a regola d’arte, nonché i requisiti di competenza dei posatori certificati.

Dal 2017 in poi, queste norme stanno professionalizzando il settore: oggi esistono installatori “certificati EQF4” che seguono corsi e ottengono un patentino da posatore conforme UNI. Affidarsi a questi professionisti significa ridurre drasticamente il rischio di problemi post-installazione (infiltrazioni, ponti termici, ecc.). Sappi anche che, nell’ambito dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia pubblica, utilizzare posatori certificati UNI 11673 è un criterio premiante – segno di quanto sia importante la posa di qualità.

Criteri Ambientali Minimi (CAM)

Sono requisiti emanati dal Ministero dell’Ambiente per rendere gli appalti pubblici e gli incentivi privati più “green”. Dal 2022, i CAM in edilizia riguardano da vicino anche serramenti e posa. In pratica, per accedere ai bonus fiscali Ecobonus/Superbonus è richiesto che infissi e materiali isolanti rispettino determinati criteri ambientali (uso di materiali riciclati, bassi VOC, ecc.).

Ad esempio, per i serramenti esterni i CAM richiedono prestazioni di trasmittanza termica e permeabilità all’aria almeno conformi alle normative vigenti e adeguate alla zona climatica. Ciò garantisce che i nuovi infissi installati con incentivi siano effettivamente ad alta efficienza energetica. Inoltre, i CAM spingono all’uso di prodotti durevoli e sostenibili: infissi certificati per lunga durata, facilità di riciclo a fine vita e così via.

Per un privato che ristruttura, vale la pena informarsi su questi aspetti se si vuole usufruire delle detrazioni. In ogni caso, acquistando serramenti di qualità da aziende serie, è molto probabile che siano già conformi ai CAM: ad esempio i nostri fornitori Okna Milano impiegano profilati certificati Greenline (PVC senza piombo e riciclabile) e vetrazioni basso-emissive rispondenti ai requisiti ecologici.

In sintesi, come prevenire le patologie degli infissi?

Dietro a una finestra ben fatta ci sono test di laboratorio, norme tecniche e certificazioni. Da parte tua non devi studiarle tutte, ma affidarti a rivenditori qualificati che ti diano prodotti certificati CE/UNI e a installatori competenti. In questo modo avrai la certezza di infissi performanti dal giorno uno e per molti anni a seguire, al riparo dalle principali patologie che abbiamo descritto. Se hai dubbi sulle normative infissi o vuoi capire meglio cosa significano le classi e certificazioni sul tuo preventivo, chiedi pure: da Okna Milano facciamo consulenza tecnica trasparente proprio per farti scegliere in serenità.

Richiedi ora il tuo preventivo gratuito e previeni tutte le patologie degli infissi con OKNA Milano!

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FAQ: Domande Frequenti sulle patologie degli infissi e su come prevenirle o attenuarle

Perché si forma la condensa sui vetri delle finestre nuove?

Le finestre di nuova generazione sono molto più ermetiche di quelle vecchie. Questo fa sì che l’umidità interna, se non viene smaltita, si depositi sui vetri più freddi. Arieggiare regolarmente e coibentare bene i cassonetti aiuta a prevenire il problema. Per approfondire, leggi la nostra guida su doppi e tripli vetri.

Ogni quanto va fatta la manutenzione degli infissi?

Almeno una volta l’anno. Basta un controllo generale, pulire i telai, lubrificare la ferramenta e verificare lo stato delle guarnizioni. Piccole attenzioni che allungano di molto la vita delle finestre. Tutti i consigli pratici li trovi nella sezione dedicata alla manutenzione degli infissi.

Come capire se è il momento di sostituire gli infissi?

Se compaiono più problemi insieme — infiltrazioni, spifferi, condensa interna o difficoltà di chiusura — probabilmente l’infisso ha esaurito la sua efficienza. Ti consiglio di leggere il nostro articolo su quando cambiare gli infissi.

Le patologie degli infissi si possono risolvere senza cambiare le finestre?

Molte sì: una guarnizione nuova, la registrazione della ferramenta o una sigillatura corretta bastano spesso a eliminare infiltrazioni e spifferi. Tuttavia, se i problemi derivano da posa errata o da profili molto vecchi, è meglio valutare una sostituzione. Puoi farti un’idea dei costi nel nostro prezzario online.

Quali materiali sono più resistenti nel tempo?

Gli infissi in alluminio garantiscono rigidità e durata, quelli in PVC offrono isolamento termico e acustico eccellente, mentre il legno è ideale per chi cerca calore estetico e sostenibilità. La scelta giusta dipende da esposizione, contesto e manutenzione. Scopri di più:
Finestre in alluminio.
Finestre in PVC.

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